Zerlino

Hai ancora troppi giorni in bisaccia per credermi, ma c'è stato un tempo in cui anch'io non ero mai sazio di vita. Un tempo in cui ogni corsa serviva a raggiungere una nuova partenza ed in cui l'arrivo non era la fine di un bel niente. Quel brevissimo rifiatare smanioso, l'ho conosciuto.

Lo so, non lo puoi credere, ma gli angoli dei miei occhi erano tesi come un lenzuolo pulito. In quegli anni il mio sguardo profumava di sole, e i miei pensieri non avevano ancora conosciuto il maestrale. 

Lo so, tu mi guardi e vedi un nodoso ulivo, ma sono stato esile acacia! Sorridevo sfrontato all'autunno, incurante delle mie foglie, quando la primavera ventura non faceva mai i conti con il dubbio. 

Lo so, questo cuore stanco pensi sia l'unico che abbia mai battuto nel mio petto. No ragazzo mio: batteva fortissimo, mille anni fa, quando la ringhiera di una scuola, mi separava dai suoi occhi.

Ti sembra tutto com'è sempre stato ma no, nei miei giorni tuoi di oggi, tutto ancora poteva essere. E tutto poteva non essere. Viene e verrà anche per te, il giorno in cui congeli ogni possibilità, e anche tu lo farai, per amore di chi non lo potrà capire.

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