Damasco

Sei il suono del damasco
sventolato dal fortunale
quel richiamo accorato
a non cedere al torpore
abiti i pensieri
quelli schiacciati sugli occhi
stropicciati al mattino
quelli riposti sul comodino
spegnendo lunghe giornate
navighi le mie vene
su di un guscio di noce
ma ti muovi sicura
... conosci la strada

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